Vorrei alfine rassicurare il pubblico degli attòniti. Quelli che subiscono gli alterchi legati ai Comics, letti  su quei mezzi locali che amplificano le vocìne dei comitatìni, degli entùcoli e delle amministrazioncìne nazionali, prima durante e dopo l’evento.

Perché ogni polemica che avete letto, le opinioni sbandierate e attaccate ad oltranza, le battaglie di pensiero e la continua difesa dei vari propri territori – dal Campo Balilla alle singole piazze di Lucca, dal Castello al Polo Fiere ai prati della discordia, dai palazzi della Città di Mezzo alla città di tende del Borgo Giannotti ora centro accoglienza immigrati – altro non sono che edonistici scontri per lo status quo.

Il rumore del preludio e lo strìdere del prosieguo di un grande, atavico e – boh, forse – coinvolgente giuoco di ruolo che noi lucchesi pratichiamo da moltissimo tempo.

Fin dall’alto Medioevo si ha notizia di questi scontri. Un tempo erano basati sulla violenza fisica, nei tempi moderni i cruenti scontri sono stati rintuzzati dalla violenza verbale e dalle ingiurie – quali strumenti di lotta.

Con l’avvento di questa meravigliosa manifestazione, LC&G, certi lucchesi son riusciti finalmente a riportare in auge i duelli non figurati: molti dei cosplayers che si esibiscono sulle mura cinquecentesche sono giustappunto lucchesi che si fronteggiano per il territorio e per il proprio poterìno personale. Potete riconoscerli dalla tristezza dello sguardo di chi è perennemente in disaccordo col prossimo.

Non è raro incontrare guerrieri in armatura e spadone, cavalieri in calzamaglia di ferro, dame (bisognose) di compagnia e fedeli scudieri. Non crediate che siano tutti cosplayer: Lucca Comics and Games permette a noi lucchesi di rianimare ogni anno le vecchie ruggini, in quel giuoco che ci appassiona da secoli su quei prati prospicienti le mura, teatro di antiche e nuove battaglie.

Alla fine, i lucchesi amano molto i Comics ma tantissimo i Games, specie quelli di ruolo. E nelle regole di ogni gioco di ruolo, i giornalisti come i cavalieri mercenari, gli operatori come i mercanti, gli amministratori come valvassori e valvassini, i politici come i vescovi, i tecnici come i capitani, fino al popolo fedele a se stesso, tutti svolgono il loro compito preciso, puntuale e codificato da secoli, nel grande giuoco di ruolo che è Lucca stessa.

È per questo che è la capitale dei Comics e dei Games. Ed è per questo che solo Lucca può garantire il miglior futuro al grande evento di LC&G: ce l’abbiamo nel sangue, oh.

Alla prossima tenzone.